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E-commerce in Italia 2016

Il 13 Aprile è stata presentata la decima edizione della ricerca E-commerce in Italia. Questa edizione 2016 non poteva non essere dedicata a Gianroberto Casaleggio, fondatore e Amministratore Delegato dell’azienda venuto a mancare il 12 Aprile.

Lo studio (condotto anche grazie alla collaborazione di alcuni partner, fra cui Boraso, Loviit, OnShop, Poste Italiane, InPost, Hipay, TrenDevice, MDirector, Accengage, Mylittlejob e Adabra) rivela che durante il 2015 si è assistito ad una crescita dell’e-commerce in Italia che è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente, arrivando al 19% con un fatturato di quasi 29 miliardi di Euro. Questa spinta arriva soprattutto dai retailer esteri entrati in Italia e dai grandi marketplace come Amazon.

Trend e-commerce 2016 -  Casaleggio Associati

Il settore dei centri commerciali continua a registrare la crescita maggiore (+140%), grazie alla presenza di player internazionali e all’assorbimento di categorie merceologiche e alla relativa quota di mercato di settori come l’elettronica di consumo, moda e alimentare. A seguire, avanza in forte crescita (+77%) il settore alimentare grazie allo sviluppo della consegna del fresco, mentre i settori più maturi del turismo e del tempo libero, rappresentano complessivamente oltre tre quarti del mercato. L’unica decrescita percepita si registra nel settore dell’elettronica di consumo (-15%) a causa della difficoltà di contrastare i centri commerciali on line.

Immagine21-Crescita2016

 

Tra i principali aspetti analizzati, il conversion rate delle aziende italiane, che è risultato in media dell’1,5%, più basso rispetto ai due anni precedenti. Al fine di migliorare il conversion rate, l’attenzione dei merchant italiani ricade principalmente sulla semplificazione del processo di acquisto, fattore che secondo il 66% dei merchant è in grado di aumentare le conversioni e-commerce.
Altri due fattori fondamentali che influiscono positivamente sulle conversioni, secondo il 40% dei merchant sono: l’importanza di far percepire il senso di convenienza al consumatore e fornire assistenza durante la fase di acquisto. A questi inoltre, secondo le aziende italiane, seguono per importanza: far percepire la scelta giusta (31%), relazione col cliente (30%) e velocità del processo di acquisto (29%). L’ottimizzazione del conversion rate, deve quindi essere valutata sotto diversi aspetti: persuasione all’acquisto, acquisto senza attrito, relazione massimizzata e senso d’urgenza.

 Immagine9-FattoriConversinRate

Nel 2015 il mobile ha affermato la sua importanza, dimostrandosi un canale fondamentale nella vendita on line, non solo per i mercati più maturi ma anche per il mercato italiano il cui fatturato generato da questo canale ha rappresentato in media il 22% del totale a differenza del 13% del 2014. Questa crescita è dovuta al fatto che gli utenti hanno acquisito più fiducia e sono più propensi a concludere l’acquisto da mobile, non a caso a inizio 2016 sono oltre 22 milioni gli italiani che si collegano nel corso del mese dai loro dispositivi mobile, ben 5 milioni in più rispetto al 2015.

La ricerca “E-commerce in Italia 2016” è stata presentata agli operatori del settore, nel corso del convegno presso la Camera di Commercio di Milano. Oltre a Maurizio Benzi, sono intervenuti relatori ospiti rappresentanti di importanti realtà e-commerce italiane e internazionali, come: Just Eat, Loviit, Quomi, Alibaba, Boraso e Zalando.

Conversion Rate Infographic - Casaleggio Associati

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