Un’indagine unica sul futuro dell’AI in Italia. Il report "Il Lavoro Bionico" rivela scenari, rischi e opportunità per imprese e manager.
Pubblicato il: 7 Maggio 2025
Come cambierà il lavoro nei prossimi anni? Quale sarà il ruolo dell’intelligenza artificiale nella crescita delle imprese italiane? E l’Italia è davvero pronta per coglierne il potenziale?
Il concetto di lavoro, così come lo conosciamo, è destinato a cambiare radicalmente: a delinearne i contorni è il nuovo report “Il Lavoro Bionico”, realizzato dall’Associazione Gianroberto Casaleggio. Frutto di un confronto strutturato tra 30 esperti italiani provenienti dal mondo della tecnologia, delle imprese, della ricerca e delle istituzioni, lo studio adotta il metodo Delphi per indagare gli scenari più probabili sull’evoluzione del lavoro nei prossimi anni. Il report affronta l’intelligenza artificiale non solo come tecnologia, ma come forza trasformativa dell’intero sistema economico e sociale, evidenziando i punti di convergenza e i nodi critici che attendono aziende, lavoratori e governi.
“Non siamo davanti a una semplice transizione tecnologica, ma a una trasformazione culturale e politica che riguarda la natura stessa del lavoro”, afferma Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione e curatore dello studio. “L’Intelligenza Artificiale è il più grande moltiplicatore di produttività dal dopoguerra. Sta a noi trasformarla in benessere diffuso, non in disoccupazione di massa. Con questo studio vogliamo offrire strumenti di comprensione e orientamento per chi ha la responsabilità di decidere oggi cosa sarà possibile domani.”
Il report esplora sei aree fondamentali per capire l’evoluzione dell’AI in Italia:
Uno degli elementi più interessanti del report è il fatto che non tutti gli esperti sono d’accordo. Emergono visioni diverse su:
L’impatto occupazionale globale dell’intelligenza artificiale potrebbe essere significativo: si stima che tra il 15 % e il 60 % della forza lavoro possa essere automatizzato entro il 2035, con variazioni legate ai diversi settori e alle scelte di policy adottate. In Italia, si prevede che circa 1,68 milioni di posti siano potenzialmente sostituibili; tuttavia, l’adozione dell’IA potrebbe portare a un incremento dell’8 % del PIL annuo. L’effetto netto su occupazione ed economia dipenderà in larga misura dalla capacità delle imprese di innovare rapidamente.
Secondo le proiezioni per il 2030, il mondo del lavoro sarà suddiviso in tre grandi categorie: un terzo dei ruoli sarà svolto interamente da esseri umani, un terzo sarà “bionico”, cioè caratterizzato dalla collaborazione tra uomo e intelligenza artificiale, e il restante terzo sarà affidato all’automazione completa.
Il numero di candidature per offerta lavorativa (prima e dopo ChatGPT)
Fonte: Journal of Economic Behavior & Organization, 2025
Nel breve termine, l’accelerazione della produttività generata dall’IA potrebbe avere un effetto negativo sui salari reali, con una fase iniziale di contrazione. A livello settoriale, le attività più esposte all’automazione includono funzioni amministrative, call center, logistica e servizi di back-office. Anche settori più qualificati, come l’analisi finanziaria e la consulenza di medio livello, sono considerati a rischio elevato di sostituzione.
L’esposizione all’IA dei diversi settori
Fonte: OECD, 2024
Probabilmente inizieremo a vedere divisioni tra i “Vincitori”, ovvero chi controlla gli algoritmi, i lavoratori con skill “ibride” e i settori che sfruttano il ritorno all’artigianalità e i “Perdenti” come le classi medie in ruoli semi-qualificati e i Paesi senza strategie di transizione.
La vera domanda non è “quanti posti spariranno?”, ma “chi avrà il potere di decidere come sostituirli?”
Nei prossimi anni si creeranno dei fenomeni che non abbiamo mai visto fino ad oggi, come ad esempio:
Per gli esperti interpellati è unanime la convinzione che i governi non possano rimanere a guardare: la predisposizione di strumenti legislativi, di sostegno al reddito e di formazione continua appare imprescindibile per mitigare gli impatti di breve termine e incoraggiare gli sviluppi più virtuosi di lungo termine.
Il rapporto integrale è scaricabile dal sito dell’Associazione Gianroberto Casaleggio all’indirizzo www.gianrobertocasaleggio.com/il-lavoro-bionico
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